Quando oltre trent’anni fa milioni di persone iniziarono a collegarsi a una formidabile Rete di comunicazione globale, in molti vi intravidero l’alba di una società aperta e pronta al dialogo. Come poi abbiamo imparato, la tecnologia da sola non migliora la vita delle persone: semmai è importante come scegliamo di usarla, e ancor più come si decide di farne un’industria redditizia. Queste decisioni ricadono soprattutto nel campo di una generazione scavalcata dal cambiamento, e quindi spesso interessata a ostacolarlo. Per questo oggi ci ritroviamo in mano una Rete in cui si replicano quasi tutte le storture, le chiusure e le manipolazioni dei media precedenti, per giunta accelerate e potenziate dalla pervasività della nuova infrastruttura. Il risultato è il moltiplicarsi delle voci di chi più o meno implicitamente propone di “chiudere Internet”, o quantomeno consegnarne le chiavi agli antichi “padroni del vapore”. In questo libro proviamo a sfuggire a questo riflesso condizionato, ragionando su tutto il potenziale non ancora minimamente liberato dalla Rete.
in collaborazione con Libreria Fogola